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Un grande fra i grandi: il calciatore Gaetano Scirea

Postato il 01 Settembre 2017

Gaetano Scirea, classe 1953, nasce a Cernusco sul Naviglio, una località in provincia di Milano ed è ricordato per due cose in particolare: la tragica fine a soli 36 anni in Polonia nel 1989 per un sorpasso azzardato e la sua breve ma intensa carriera calcistica, costellata di tante soddisfazioni ed obiettivi raggiunti. I primi passi nel mondo del cacio, Scirea li muove nel gruppo sportivo Serenissima a Cinisello Balsamo nel ruolo di punta, per poi essere introdotto nelle giovanili dell’Atalanta in qualità di ala destra, ma è solo con l’ingresso nella Juventus che per il calciatore milanese inizia una rapida ed intensa, ma soprattutto inarrestabile, scalata al successo, culminata con la vittoria nella Nazionale di Enzo Bearzot nel 1982.

Gaetano Scirea tra gli scudetti nella Juventus e la vittoria in Nazionale

In undici anni di militanza nella squadra della Juventus, a partire dalla stazione 1975/1975, Gaetano Scirea riesce ad aggiudicarsi ben sette scudetti, diverse coppe europee e persino la coppa Intercontinentale. È proprio nell’anno di approdo alla Juventus, nel 1975, che Scirea vince il primo scudetto in concomitanza con la partita in Nazionale che vede opporsi l’Italia e la Grecia. Due anni dopo è la volta del secondo scudetto, annesso alle perfomance in campionato e durante la Coppa UEFA, mentre il terzo lo consegue l’anno successivo prima della partenza per i mondiali in Argentina. Il quarto scudetto invece arriva quasi al culmine della parabola del successo di Scirea nel 1981, quando si avvicina per il calciatore la partecipazione al secondo mondiale. In realtà è il 1982 l’anno d’oro della carriera di Gaetano Scirea: da quell’anno in poi il calciatore segnerà una serie di fantastici successi che ne consacreranno la figura nel mondo del calcio. Alla vittoria del quinto scudetto e della coppa del mondo ai mondiali del 1982 seguono la coppa Italia nel 1983, il sesto scudetto nel 1984, la coppa Intercontinale nel 1986 contro l’Argentinos Juniors e il settimo scudetto, la coppa delle coppe e la supercoppa europea nel 1986. La tragica fine di Gaetano Scirea in Polonia sopraggiunge poco prima che per il calciatore si aprano diverse strade e progetti: tra questi la presenza come secondo allenatore in compagnia di Dino Zoff.

Il calciatore simbolo del fair play

Oltre ai numerosi successi, Gaetano Scirea è entrato di tutto diritto negli annali del calcio per via della sua grazia e correttezza in campo nel ruolo di libero. Il suo è infatti un ruolo che da sempre è spesso segnato da azioni fallose, ma ciò che stupisce di più in relazione a questa figura calcistica è la totale assenza di espulsioni e soprattutto di ammonizioni nel corso della carriera sul campo. Sono molti i critici e i giornalisti sportivi che ne hanno apprezzato la lealtà e la capacità di impostare il gioco dalla difesa: da Giampiero Mughini a Gianni Mura, passando per Mario Sconcerti.