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CHAMPIONS LEAGUE, Situazione e pronostici

Postato il 08 Marzo 2019

Il tabellone delle migliori otto d’Europa si sta delineando all’insegna delle sorprese e dei colpi di scena; un’edizione di Champions così scoppiettante e divertente non si vedeva da anni e ogni sfida è un ottimo pretesto per riscrivere la storia. Il Manchester è riuscito a ribaltare uno 0-2 in casa contro la super potenza parigina, partendo da assoluti sfavoriti nel doppio confronto e con il morale sotto gli scarpini dopo il risultato dell’andata. Ma su quella panchina siede Solskajer, uno che di rimonte potrebbe raccontare qualcosina (chiedere al Bayern di un ventennio fa) e che conosce perfettamente il significato di “non è finita finché l’arbitro non fischia”. Complice l’orchestra difensiva del Paris, che con una papera di Buffon, un retro passaggio che in Italia ti garantisce la tribuna per il resto dell’anno e una deviazione col braccio di Kimbembe, ha consentito agli inglesi di essere la prima squadra nella storia della competizione a ribaltare uno svantaggio di due reti in casa.

Manchester che approda ai quarti grazie a Lukaku ma senza idee specifiche e obiettivi in testa: in un torneo a a caratura “normale” la daremmo come leader delle sfavorite ma visto l’andamento generale non ci sbilanciamo; i padroni di Old Trafford hanno un ottimo feeling europeo alle spalle e questo è sempre un punto a favore che può giocare nei momenti decisivi.

Delusione totale per i transalpini che puntavano dichiaratamente alla finale ma che anche quest’anno dovranno accontentarsi di dominare il campionato con semplicità quasi irrisoria. La Champions è una competizione a parte e con le proprie leggi non scritte. Per capirlo ci vuole tempo e non bastano né tridenti illegali né stipendi da capogiro per assicurarsi la coppa. Ci vuole mentalità.

Champions League, chi sarà il Campione d'Europa 2018/19

Dopo tre anni di dominio incontrastato anche il Real ha finalmente abdicato e l’europa non aspetta altro che un nuovo successore. I Blancos, privi di Ronaldo, erano comunque una delle quattro favorite e il modo in cui sono usciti spegnerà i riflettori su Madrid per parecchio tempo; L’Ajax ha imposto una lezione di calcio totale che per novanta minuti ha ricordato l’egemonia calcistica di quando il capitano biancorosso portava il 14 sulle spalle.

I lancieri non sono i più forti ma sono quelli che al momento esprimono il miglior calcio e una tenacia disumana, vista la sfida di andata che li condannava per 2 a 1 conto i padroni indiscussi del trofeo. Giocare il ritorno al Bernabeu imponendo il proprio stile e ridicolizzando gli avversari è l’arma che adesso mette in guardia tutte le altre e che suscita la simpatia dei tutti i tifosi neutrali. L’Ajax è la favola ed è impossibile non tifarla.

Chi si sfrega le mani e ammicca un sorriso goloso è il City di Guardiola, che vedendo crollare cosi miseramente due favorite al titolo ha la giusta motivazione per spingere sull’accelleratore. La parte blu di Manchester si presenta come la squadra da battere e il 3 a 2 maturato al Veltins Arena ai danni dello Shalke rappresenta un pass assicurato per i quarti di finale. Il fondatore del Tiki Taka potrebbe finalmente agguantare la coppa con un’altra squadra che non sia il Barcellona ma chi segue il calcio sa bene cosa è successo ai Citizens nelle recenti apparizioni sul tabellone finale, quindi non ci sentiamo di garantirli come possibili finalisti. La concezione della Champions va oltre il valore espressivo del gioco. È un’ottica che deve installarsi in ogni giocatore tramite un determinato processo.

Atletico – Juventus, la partita della Champions

Chi applica perfettamente questa regola è l’Atletico Madrid, che lascia da parte qualsiasi forma estetica per concentrarsi sulla sostanza pura dello sport: vincere.

I Colchoneros hanno indovinato la prestazione perfetta contro la stra favorita Juventus e sarà difficile per i bianconeri ribaltare due reti di svantaggio anche se la battaglia decisiva si terrà tra le mura amiche dello Stadium. La Banda di Simeone è il cliente più ostico che Allegri poteva incontrare e se sommiamo il fatto che il Real è fuori dai giochi e la finale verrà disputata al Wanda, allora non c’è peggiore momento nella storia del football per beccarsi l’Atletico in un doppio confronto.

La Juventus era partita con il favore del pronostico e l’acquisto di Cristiano Ronaldo doveva costituire l’unico tassello mancante per sbloccare quel premio ambito che i torinesi sfiorano da venticinque anni. La personalità di Pjanic invece, mischiata alla pressione che altri nomi in rosa non hanno saputo reggere è stato l’ago della bilancia nella partita in Spagna e in caso di passaggio del turno potrebbe costituire un nuovo problema su cui Allegri dovrà lavorare.

Bayern – Liverpool, una sfida ricca di sorprese

Chi si troverà a lottare su ogni centimetro per assicurarsi un posto ai quarti saranno Bayern e Liverpool. La sfida dell’Allianz si presenta come la più equa e interessante soprattutto perché la vincitrice diventerebbe automaticamente un pericoloso bersaglio per chiunque. I ragazzi della Kop sono freschi di finale dello scorso anno e hanno in panchina il miglior allenatore in circolazione, in più, nonostante l’assenza di top player in rosa, la squadra si dimostra compatta e avanza e arretra all’unisono come una valanga rossa che non lascia scampo agli avversari. Il Liverpool è una seria pretendente ad alzare la coppa al cielo.

Dall’altra parte però ci sono i robot, quelli che in casa non perdono mai e che da dieci anni presentano una delle rose più forti e competitive del mondo. Nelle edizioni precedenti sono sempre usciti a testa alta e di pochissimo margine; basti pensare che nelle due semifinali con il Real hanno sempre annientato i Galacticos sia in casa che fuori sul piano del gioco e dell’intensità e senza svariati errori arbitrali a quest’ora parleremmo di un palmares più ricco. Bayern e Liverpool è una finale anticipata quindi non perdetevela.

Barcellona, la regina delle finali

C’è chi di finali negli ultimi dieci anni ne ha disputate qualcuna, e ci riferiamo naturalmente al Barcellona. Quest’anno i catalani sono trascinati da un marziano col numero 10 che sta facendo letteralmente a fette qualsiasi competizione su cui si posano le sue scarpette. A questo ci aggiungiamo le ottime prestazioni di Ter Stegen, un Suarez che non smette di sparare e la nascita del giocatore che al Camp Nou definiscono come l’erede di Xavi, Arthur. C’è poco da dire. I Blaugrana sono sempre loro e finché titolare sulla trequarti c’è quell’argentino li allora non si possono non considerare i favoriti.

Chi si sfregia del titolo di mina vagante è il Tottenham. I ragazzi di Pochettino sono finalmente scampati allo scoglio degli ottavi e adesso si apprestano a mostrare al mondo tutto il loro potenziale. Gli undici titolari, a livello di età relativa al talento, costituiscono forse la squadra più forte del mondo e non vedevamo l’ora di vederli in qualche sfida importante. Gli inglesi di Wembley sono l’outsider che scegliamo come papabile semifinalista, risultato per altro raggiunto da metà rosa ai campionati del mondo dello scorso anno.

Delusione invece per la Roma, che si era trovata di fronte una squadra ostica ma decisamente alla propria portata e assestarsi per due anni di fila tra le migliori otto d’Europa poteva svoltare il futuro prossimo dei giallorossi. D’altro canto il Porto è un’equipe di tutto rispetto ma non ci aspettiamo che abbia vita lunga nel sentiero che porta a Madrid.

Possibile vincitrice: Juventus

Possibile finale: Juventus – Liverpool

Possibili semifinali: Juventus – Manchester City, Liverpool - Tottenham